giovedì 29 marzo 2012

Province: la mossa dell'arrocco

I cittadini italiani sono pericolosi ed i politici della casta lo sanno, i cittadini votano.
Per ripararsi da questo pericolosissimo strumento (il voto) ecco la soluzione finale che sarà sperimentata come primo test sulle provincie: anziché abolirle le arroccano al riparo dal voto degli italiani.
Leggiamo lo "schema di legge recante modalità di elezione del Consiglio Provinciale e del Presidente della Provincia a norma dell'art. 23, commi 16 e 17, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214" in discussione sul tavolo della politica, che sta circolando tra le provincie per raccogliere i pareri.

Si parte con l'istituzione di un ente di secondo livello guidato da un consiglio provinciale e un presidente tutto interno alla casta.
Art 2 comma 1:
"Sono elettori per l'elezione del consiglio provinciale i sindaci e i consiglieri in carica nei comuni della provincia".
Lo stesso articolo al comma 4 recita:
"Possono candidarsi ed essere eletti alle elezioni provinciali esclusivamente i sindaci e i consiglieri comunali in carica"
(parafrasando dal Marchese del Grillo di Monicelli con Alberto Sordi: "..Mi dispiace io son io e voi non siete un cazzo ..")

Non paghi però i "signori" pensano bene che una rocca non è tale se non ha buone e solide mura di difesa quindi, sebbene il sistema elettorale proposto per il voto sia di tipo proporzionale, si assicurano che nessun nuovo movimento possa partecipare autonomamente precedendo uno sbarramento alla presentazione delle liste.
Art. 2 comma 5:
"La dichiarazione di presentazione di ogni lista ... deve essere sottoscritta da ... non meno di venti elettori".
Quindi, anche se un movimento è presente in alcuni comuni del territorio non potrebbe presentare una propria lista (ricordiamo che elettori sarebbero i consiglieri comunali dei comuni ricadenti nel territorio provinciale)

Non serve il Mago Merlino per presagire che questa norma è costruita a misura di casta per replicare la struttura della maggioranza già esistente nei comuni al livello della provincia, attraverso la creazione di maggioranze sempre omogenee, che nominano il livello superiore.

Tutto qui? ma non gli sembrava già abnorme?
No! i nostri usurpatori di democrazia una volta che ci sono le porcate le portano fino in fondo e perciò a corredo dell'orrendo disegno aggiungono anche la rimozione della incompatibilità tra cariche elettive.
art. 6 comma 1:
"Le cariche di presidente della provincia e di consigliere provinciale sono compatibili con le cariche di sindaco e consigliere comunale".

Ed ancora riescono a sublimarsi addirittura con un passaporto per l'eternità, non si sa mai che il voto comunale li spazzi via.
Art. 6 comma 2: "Il presidente della provincia e i consiglieri provinciali permangono nella carica anche in caso di perdita della carica di sindaco o consigliere comunale"
Notate che quello è il requisito per votare ed essere eletti come sancito dalla stessa norma proposta.

MANDIAMO A CASA ORA TUTTI SONO PERICOLOSI PER LA DEMOCRAZIA

(di Livio Lo Verso)

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